Titolo: La perfezione non è di questo mondo
Autrice: Daniela Mattalia
Casa editrice: Feltrinelli
Anno di pubblicazione: 2019
Numero di pagine: 168
Prezzo di copertina: 8,50 euro (Universale Economica Feltrinelli)
Frase preferita: “Gli scrittori non inventano (…) O meglio, inventano per capire. E si cerca di capire la realtà. Sempre.”

Più leggo e più mi convinco che a ciascuno di noi, non tutti, serva un libro per sciogliere le brutture di questa vita.

La perfezione non è di questo mondo” è uno di quei testi che, in poco più di un centinaio di pagine, ci riesce. L’ho letto in tre giorni. Anzi, l’ho letto un paio di ore al giorno per tre.

Gemma, Olga, Fausto e il professor Adriano. Loro quattro sono i protagonisti della storia o, sarebbe forse più corretto, delle storie. Vite che si incrociano particolare dopo particolare, caso dopo caso, destino dopo destino.

In mezzo a loro agiscono Giulietta, Gloria, Susanna, Ernesto, Angelo e Archibald, bracco italiano esuberante.

Sono personaggi così reali e così ben descritti attraverso i loro gesti e i loro dialoghi che non si ha l’impressione di leggerli, ma di sentirli.

Si finisce col dar loro persino un tono di voce a testa, un’espressività dettagliata e inconfondibile.

Non vedevo l’ora di finirlo per capire come queste storie potessero avvicinarsi e fino a che punto potessero confondersi, ma soprattutto per scoprire perché chi ci lascia non vada mai via davvero.

In questo libro ci sono i fantasmi. Sì, proprio così e non fanno paura. Avrei voluto incontrarli anche io a volte, in giro per casa o per strada e salutarli come se fossero veri, senza curarmi di sembrare folle agli occhi della gente.

In fondo, c’è chi nell’armadio nasconde gli scheletri, io manifesterei volentieri i miei fantasmi, tutti, dal primo all’ultimo.

Le persone vanno “giusto di là” e, scritto così, non sembra neanche un posto così lontano.

Alcune di loro rimangono e forse lo fanno perché qui hanno perso qualcosa. Forse lo fanno perché preferiscono cullare la vita degli umani alla serenità leggera del Paradiso, che hanno meritato.

Sapete che vi dico? Peccato non averli conosciuti davvero questi personaggi.
Peccato, sì. Avremmo parlato parecchio insieme, davanti a qualcosa di caldo da bere. Avremmo parlato di loro, di me, di chi non c’è o forse sì.

Alcuni di noi, non tutti, hanno bisogno di un buon libro e anche di un fantasma che non metta paura, ma che scaldi il cuore.

Perché la vita non è solo ciò che si vede.
E se questa fosse semplicemente una consolazione o la trama perfetta di una storia da scrivere, andrebbe già bene così.
A volte serve anche questo. A volte serve solo questo.

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