Nel mondo che vorrei i bambini piangono solo per un peluche che hanno perso o che non possono avere. Piangono perché troppe caramelle fanno male al pancino e il cioccolato caria i denti.

Nel mondo che vorrei le mamme e i papà non muoiono mai. Invecchiano, ma diventano sempre più belli, sempre più forti. Non si ammalano e chiudono gli occhi solo per riaprirli, perché la luce dopo il buio è come il sole dopo la notte: uno spettacolo da non perdere.

Nel mondo che vorrei si vive e basta, senza cattivi pensieri, senza preoccupazioni e tristezze che appesantiscono il cuore. Si corre all’aria aperta, si gioca sporcandosi da capo a piedi e non rimane mai una macchia, tutto si sistema.

Nel mondo che vorrei essere piccoli è il mestiere più bello, non paga in denaro, ma ripaga di tutto il resto. A fine mese i conti tornano sempre: spensieratezza quanto basta, felicità in abbondanza e straordinari di coccole e sorrisi.

Nel mondo che vorrei non soltanto i cani sanno essere dei buoni amici, ma anche le persone. Riescono a essere presenti sempre, a dire le parole giuste, a rimproverare senza giudicare e a perdonare senza condannare.

In questo mondo che vorrei non esistono confini geografici, i mari e gli oceani non dividono, il cielo ci rende uguali ovunque e la diversità incuriosisce e non indigna.

Nel mondo che vorrei non esistono cose impossibili, il tempo può tornare indietro e ripetersi, non si ha paura del domani e i ricordi non fanno male. Si vive alla giornata, si dorme sempre abbastanza e il tramonto segna comunque un nuovo inizio e mai una fine.

Nel mondo che vorrei le parole servono solo per stare insieme e non per lasciarsi. Le lettere d’amore onorano la più bella letteratura e i disegni, i ritratti, le tele sono fotografie intatte e indelebili di una vita che, se cade, si rialza sempre.

Nel mondo che vorrei non ho bisogno di desiderare niente di più né di immaginare un posto diverso. Tutto è semplice e bello, con i fiori che decorano gli altari e non pesano sulle bare, con le orme dei bambini sulla spiaggia che rincorrono gli aquiloni senza il timore di perderli, con i cuori leggeri delle mamme che sanno che un figlio è in eterno.

Nel mondo che vorrei i sogni non sono invenzioni e la fine non esiste, esiste soltanto un punto da cui partire. Un attimo dura di più e un’ora diventa infinita. Nulla si dimentica, perché nulla svanisce. Tutto è passato, presente e futuro. Tutto è ovunque e comunque. Tutto è.

Ciao, piccola Bea, adesso sei nel mondo che meriti.

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