Titolo: Chiedimi scusa
Autrice: Eve Ensler
Traduzione di Valeria Gorla
Casa editrice: Il Saggiatore
Anno di pubblicazione: 2019
Numero di pagine: 111
Prezzo di copertina: 12 euro
Frase preferita: “Perché cos’è lo stupro se non questo? (…) È punizione, è dominio. È lo sradicamento della minaccia, la pervicace distruzione di tutti i confini che ci rendono umani”
Letto in un viaggio di ritorno, fra strade che correvano fuori dal finestrino e nuvole che galleggiavano nel cielo. “Chiedimi scusa” di Eve Ensler, pubblicato dalla casa editrice ‘Il Saggiatore’ e tradotto da Valeria Gorla, non è un libro per tutti e forse, a tratti, non lo è stato neanche per me.
La storia è quella di una bambina che cresce e diventa donna, consumata dalla terribile ombra del padre, causa di tutti i suoi mali e rovina della sua vita e struprata sin dall’età di cinque anni, quando era ancora troppo piccola, ingenua, fragile e delicata nel corpo e nell’anima.
Una sorte, la sua, condannata da un uomo meschino, capace soltanto di umiliarla, farla sentire sbagliata, denigrarla, molestarla, picchiarla e cercare persino di ucciderla.
Ci sono pagine che mettono i brividi. Suo padre cerca di strozzarla, la frusta con una racchetta da ping pong, si oppone a ogni suo desiderio o ambizione, le sferra persino un pugno in faccia a cena in un ristorante, lasciandola sanguinare davanti a tutti, parenti ed estranei.
Una bambina che non ha colpe e che si trova a pagare sulla propria pelle le conseguenze di un uomo cresciuto nell’adorazione incondizionata, ma senza affetto.
Si perde, dimagrisce fino a scomparire, taglia i capelli, strappandosi dal corpo la sua detestata femminilità, si ubriaca, frequenta persone poco raccomandabili, si dona a uomini sposati, scappa via di casa, ritorna.
Un libro forte, che incarna il bisogno di sentirsi chiedere “scusa”. Scusa per il mostro che è stato, scusa per averle rovinato l’esistenza, scusa per averla persino messa al mondo e non essere stato capace di farglielo amare.
Un libro che forse è più per gli uomini, che per le donne e che immagina l’aldilà, commisurato alle colpe terrene, stringendo il tuo cuore nella sensazione di vuoto e di buio di una dimensione sospesa, che non ci è dato conoscere prima del tempo.
È un’opera che fa riflettere e che ti dà a tratti l’impressione di sentire addosso le violenze e le offese che subisce la protagonista.
Io ho amato tanto mio padre e lo amo ancora oggi, come sempre. Un uomo dall’animo generoso, che rabbrividiva quando al telegiornale sentiva notizie di genitori che stupravano i figli.
Ho conosciuto soltanto il bene da lui e calarsi fino in fondo in questo libro è come ricevere una pugnalata al cuore. Il male esiste e, purtroppo, spesso ha il volto di chi dovrebbe difenderci e amarci più di ogni altra cosa.
Non è amore quello che ti uccide lentamente. È veleno. È sale che ti divora le ossa, è acido che ti scioglie la carne. È fuoco che ti deforma il viso e ti cancella il sorriso.
Ci vuole una gran forza per sopravvivere al male.
E sapete che cosa ho capito? Che non sono pronta, che nessuno in verità è mai pronto alla cattiveria.
Io ve lo consiglio: leggetelo.