Quando pensavo a marzo, fino a un po’ di tempo fa, lo facevo immaginando le battute finali di un Master in Editoria che mi ha arricchito l’anima e le competenze e lo facevo sognando già aprile: nuovi progetti, partenze importanti, obiettivi da raggiungere come tappe di un cambiamento che è iniziato in me e attorno a me.

Lo guardo oggi, questo mese, lo spio dalla mia stanza e lo vedo un po’ più vuoto, spaventato e forse anche un po’ egoista.
Ciò che sta accadendo in questi giorni è surreale, da film oserei dire. Qualcosa di incredibile a cui mai avrei pensato. È come se d’improvviso avessimo scoperto la nostra fragilità e il mondo ci avesse urlato nelle orecchie che tutto ciò che siamo non è altro che mortalità, debolezza, finito.

Nella vita di ogni giorno andiamo sempre troppo di fretta per temere lo scorrere veloce del tempo o per abbracciare le persone che abbiamo lasciato indietro per colpa di un impegno.

Siamo sempre di corsa per pensare davvero a noi stessi, a ciò che abbiamo vissuto fino ad oggi e a ciò che vorremmo vivere ancora. Ci sentiamo giovani, troppo giovani per porci delle domande. Per quelle, in fondo, non è mai il momento.

Tutta questa situazione ci fa paura perché ci ha messo con le spalle al muro, ci ha strappato di punto in bianco la quotidianità, le abitudini, la spensieratezza a cui siamo tanto affezionati e lo ha fatto nel peggiore dei modi: con i numeri. I numeri dei contagi, dei decessi e per fortuna anche delle guarigioni. Ma le parole hanno più forza dei numeri e le azioni ancora più di entrambi, numeri e parole insieme.

Io vi esorto e lo faccio con tutto il rumore che un blog può fare, assordante o appena percepibile che sia, poco importa: amatevi tutti, amate gli altri più di voi stessi. Questo non è per sempre, questo è un momento. Terribile, è vero, ma è soltanto un momento. Passerà, come tutto il resto. Oggi più che mai, dipende da noi, da ogni singolo uomo e da ogni singola donna su questa terra.

Rimanete a casa, tutelatevi. Riscoprite il profumo buono della cucina, il piacere di un libro, un film in famiglia, una chiacchierata. Forse non ve ne accorgete, ma avete la fortuna di avere accanto a voi tutto.

Oggi più che mai, bisogna essere consapevoli, prudenti, pazienti e tenaci.

Bisogna essere uniti.

Io resto a casa, perché è il posto più bello per scrivervi, perché è il mio nido sicuro, perché domani, quando tutto sarà passato, fuori dalla porta splenderà un sole diverso: quello della vita che ricomincia.

(In foto il mondo che non scappa, ci aspetta!)

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